All’istituto salesiano “A.T. Maroni” si scoprono i talenti

Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 Maggio, a Palazzo Estense, alla presenza delle Autorità cittadine, viene illustrato il progetto dell’istituto salesiano di Varese “A.T. Maroni” sulla valorizzazione del talento e del potenziale degli studenti.

In coerenza con il sistema educativo di don Bosco è dal 2018 che il corpo docente, sotto la guida della preside, Paola Maraschi, è impegnato a sviluppare la metodologia Sem (System Enrichment Method) che consiste nell’attivare, attraverso laboratori, le potenzialità individuali di ciascun alunno.

Merito della metodologia Sem è di valorizzare chiunque in un’ottica inclusiva allo scopo di far eccellere le diverse intelligenze.

I ragazzi delle Medie, sulla base dei loro interessi, si organizzano in “cluster” (gruppi) eterogenei, dove è preminente l’interesse per il tema e non l’età. Così hanno preso vita cluster di giornalismo, danza, scienze, bonsai, chef, fotografia etc.

Di fatto si tratta di attività esplorative attraverso le quali emergono le predisposizioni creative che ogni ragazzo possiede.

«Il talento è il compimento della vita stessa delle persone», sottolinea la Preside, «pertanto, una volta scoperto, non può rimanere ricchezza personale, ma deve trasformarsi in dono da offrire all’intera società».

In altre parole, scoprire la propria unicità genera quella passione per la vita di cui ha tanto bisogno il mondo.

L’attenzione a sviluppare innovativi metodi pedagogici non è solo un primato dell’istituto “A.T. Maroni”, ma un vanto dell’intera comunità varesina, unica, a livello nazionale, ad ospitare nel proprio territorio, un’esperienza così originale.

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